C’è una panchina nella vita di ognuno di noi, dove spesso ci sediamo in attesa del treno che ci porterà al nostro destino! Alcuni di noi sono seduti su quella panchina con occhi pieni di speranza, certi che il treno arriverà da un momento all’altro. Altri sono seduti lì con occhi pieni di rammarico, pensando che sia troppo tardi, hanno perso il treno e non c’è più tempo per realizzare il loro destino. Altri hanno lo sguardo disperato, chiedendosi se ci sarà un treno che li porterà al loro destino.
Questi ultimi hanno il cuore spezzato dagli eventi della vita, il cui dolore si trasforma in un grido silenzioso, ma disperato: “C’è qualcuno là fuori che può dirmi se c’è ancora un treno che potrà condurmi al mio destino? C’è davvero qualcosa come il “destino”? C’è davvero “qualcuno” là fuori, da qualche parte, che può darmi una risposta?”
C’è una finestra nella vita di ognuno di noi, da dove possiamo guardare fuori da noi stessi e vedere qualcuno seduto su una di quelle panchine. In realtà ci passiamo davanti ogni giorno, ma di solito siamo troppo presi dal pensare a noi stessi per notare che sono lì e riconoscere i loro bisogni. Una realtà triste, ma vera. Ci vorrebbe così poco per aprire la finestra della nostra vita e dare un’occhiata fuori di noi stessi …
In questo stesso momento può esserci qualcuno seduto su una panchina sotto la finestra della tua vita! Ognuno di noi, non importa quanto siamo affaccendati, possiamo affacciarci un attimo alla finestra e offrire una parola di speranza a quella persona…
C’è un treno in arrivo per ognuno di noi, che conduce al nostro destino! Forse anche tu sei seduto su una panchina e ti chiedi se l’hai perso o se ce n’è ancora uno in arrivo, ma qualcosa nel cuore ti dice di non arrenderti e non gettare la spugna, perché il tuo treno deve ancora arrivare! C’è “qualcuno lassù” che ti ama e desidera aiutarti a realizzare il tuo destino! La tua vita è troppo preziosa per esser sprecata! Tieni duro, il tuo treno è in arrivo!
Poco più di 39 anni fa, c’era un giovane disperato non ancora ventenne seduto su una di quelle panchine… Tutti i ponti dietro di lui erano stati rapidamente bruciati nella sua ricerca di una ragione per vivere. Adesso era lì, seduto su una panchina con le lacrime agli occhi, pieni di dolore e di disperazione, chiedendosi se la vita avesse ancora un motivo per esser vissuta, o se fosse meglio mettervi fine … ma dove trovare il coraggio per farlo?
Si sta ancora chiedendo come ha fatto ad arrivare lì, alla giovane età di 19 anni, quando silenziosamente si avvicina un passerotto che è venuto a beccare l’erba proprio davanti alla sua panchina… Quale aria spensierata ha la piccola creatura! Non sembra avere l’esperienza necessaria per rapportarsi con l’angoscia che stringe il cuore del giovane, eppure pare quasi che ne sia consapevole e desideri recargli un messaggio di speranza…
D’un tratto, nella mente del ragazzo s’insinua un pensiero che riconosce non essere suo… “Vedi quel passerotto?” il pensiero gli dice, “la ragione per cui non si angoscia, come fai tu, ed è in grado di vivere la sua esistenza in maniera beata, è perché sa che c’è “qualcuno” che si prende cura di lui e non ha niente di cui preoccuparsi! Chi l’ha messo al mondo sa di cosa ha bisogno e provvede per lui ogni giorno.”
Da dove arriva quel pensiero improvviso? “C’è davvero qualcuno che ha messo al mondo quel passerotto e si prende cura di lui? Forse anche cura di me? … “Hellò? C’è qualcuno lassù che mi vede e sa dove mi trovo, e soprattutto che cosa provo in questo momento? Se veramente ci sei, allora provamelo e dammi una vera ragione per vivere”!
Una signora di mezz’età guardò fuori dalla finestra quel giorno, poco più di 39 anni fa. Vide quel giovane seduto sulla panchina e sentì una voce interiore che le suggeriva: “Invitalo a pranzo!” Non conosceva il ragazzo, il cui aspetto non era dei più affidabili, ma le ricordava suo figlio, che era in servizio di leva a quel tempo, e non esitò ad invitarlo a casa per pranzo quel giorno…
Due vite, due esseri umani, due destini… uno diverso dall’altro, ma in procinto d’incrociarsi sul cammino reciproco! Uno era seduto sulla panchina, l’altra stava guardando fuori dalla finestra. Una stava per lasciare un segno indelebile nella memoria dell’altro in quel giorno. La donna avrebbe cambiato la vita del giovane per sempre e lo avrebbe catapultato nel suo destino! Cosa è successo alla donna in seguito è ancora un mistero per il giovane oggi …
Io presi quel treno poco più di 39 anni fa, dopo che una donna si affacciò alla sua finestra e m’invitò a pranzo un giorno! Un treno che mi stava portando verso il mio destino …
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La mia storia non finisce qui, questo è solo l’inizio! Non perdetevi il prossimo capitolo della mia “Biografia” che pubblicherò presto su questo stesso sito.
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