In senso figurativo, il “cuore” di una faccenda è dove si trova la sua vera sostanza, il luogo a cui prestare particolare attenzione, poiché il resto potrebbe essere solo apparenza, a secondo di come viene percepito dall’esterno o dall’interpretazione che ognuno gli da.
Credo che questa sia la ragione per cui il più grande comandamento dato all’uomo è di: “Amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente” (Matteo 22:37). Quel luogo interiore chiamato “anima” è dove noi processiamo i sentimenti e i pensieri del cuore e della mente, dove facciamo le scelte e prendiamo le decisioni importanti della vita, ed è lì che Dio vuole essere amato e messo al primo posto!
In quel luogo neppure Dio può decidere per noi, perché è lì che esercitiamo il libero arbitrio e facciamo le nostre libere scelte! È nell’anima, nel cuore del nostro essere interiore, che abbiamo il pieno controllo della nostra vita, perché è lì che elaboriamo i nostri pensieri e sentimenti per esercitare la nostra volontà e prendere le nostre decisioni!
Ci sono vari termini ebraici e greci che furono tradotti come ‘cuore‘ nella Bibbia, ma per lo più si tratta di tre parole originali principali:
‘Ieb‘ (Ebraico), che significa: cuore, volontà, sentimenti, intelletto.
‘Iebeb‘ (Ebraico) significa: cuore, comprensione, consapevolezza.
‘Kardia‘ (Greco) significa: cuore, pensieri, sentimenti.
Gesù disse che “è dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, che escono i cattivi pensieri” (Marco 7:21), e aggiunse che “l’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore tira fuori il bene, mentre l’uomo malvagio dal malvagio tesoro del suo cuore tira fuori il male” (Luca 6:45).
Gesù era in grado di vedere nel cuore delle persone e di discernere le loro vere intenzioni, invece di giudicarle dall’apparenza, perché “la parola di Dio è più affilata di una spada a due tagli e penetra fino a dividere l’anima dallo spirito; essendo in grado di giudicare i sentimenti e i pensieri del cuore” (Ebrei 4:12), dove facciamo le nostre scelte e prendiamo le decisioni!
Una volta mi fu detto che ci sono tre persone in ognuno di noi: 1) quella che noi pensiamo di essere, a secondo di come vediamo noi stessi, 2) quella che gli altri pensano che siamo, in base a come essi ci vedono e giudicano dall’apparenza esteriore, e 3) quella che siamo veramente e che solo Dio conosce, perché Lui è il “giusto giudice che scruta la mente e il cuore” (Geremia 11:20) e riesce a vedere anche le parti più nascoste del nostro essere.
La Genesi dice che siamo stati “creati a immagine di Dio” (Genesi 1:27), ed è interessante notare che anche noi siamo una specie di “trinità”; infatti “l’intero nostro essere” è composto di: “spirito, anima, e corpo” (1 Tessalonicesi 5:23).
Il Nuovo Testamento dice che noi siamo il “tempio di Dio” (1 Corinzi 3:16) e, proprio come l’antico tempio di Gerusalemme, “l’intero nostro essere” è costituito da tre aree principali:
1) Il corpo, il “Cortile esterno” del nostro tempio che è esposto al mondo che ci circonda e comunica con esso; 2) l’anima, il “Cortile Interno”, detto anche “Luogo santo” (Ebrei 9:2), dove esercitiamo il sacerdozio e la responsabilità di amministrare il tempio della nostra vita con le nostre decisioni; 3) lo spirito, il nostro intimo “Luogo Santissimo” che è nascosto “dietro un velo” (Ebrei 9:3) e può essere visitato solo dal nostro Sommo Sacerdote: Gesù.
È tramite i sensi fisici del corpo che noi comunichiamo con il mondo fisico che ci circonda, inviando le informazioni ricevute alla nostra mente, dove le processiamo coi nostri pensieri. Ed è tramite le percezioni extra-sensoriali del nostro spirito che comunichiamo col mondo spirituale, inviando le informazioni al nostro cuore, dove processiamo le nostre emozioni.
Gesù disse che “i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità” (Giovanni 4:24). Se siamo “ripieni di Spirito Santo” (Atti 4:31), noi possiamo “amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente” (Matt. 22:37), in preghiera ed adorazione nel “luogo santissimo” del nostro spirito, “perché il velo è stato annullato in Cristo” (2Cor. 3:14).
È fra quel “luogo santissimo”, dove “lo Spirito santo rende testimonianza al nostro spirito” (Rom. 8:16), ed il “cortile esterno” del nostro corpo che comunica con il mondo, che si trova il “cortile interiore” della nostra anima, dove possiamo esercitare il libero arbitrio.
È in quel dialogo tra il cuore e la mente che, dopo aver elaborato tutte le informazioni che ci giungono sia dal mondo fisico che da quello spirituale, che esercitiamo la nostra volontà nel prendere le decisioni della vita! È nell’anima che esercitiamo la nostra libertà dataci da Dio!
Ecco perché è fondamentale custodire con cura questa parte importante del nostro essere interiore, perché è tramite “i pensieri e le intenzioni del cuore” (Ebrei 4:12) che prendiamo le decisioni importanti che determineranno la direzione in cui si inoltrerà la nostra vita.
“Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita” (Proverbi 4:23).
Nei prossimi articoli vedremo come coltivare una relazione intima con il Signore per poter custodire con cura il nostro cuore e la nostra anima. Da non perdere!
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MI ILLUMINANO LE TUE PAROLE,GRAZIE GESU’ PER AVERTI INCONTRATO
Dio vi benedica! Non posso far meno che condividere queste letture con amici miei e sono molto apprezzate.Buon Natale! Pace e serenità!
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