Spesso non riesci a vivere pienamente il tuo presente perché sei turbato da pensieri ed emozioni che ti rubano la gioia del momento! Possono essere rimorsi per il passato o ansie per il futuro, o le situazioni stressanti in cui ti trovi, che turbano la tua mente, ma non permettere a questi ladri ed impostori di portarti via il regalo prezioso del presente! Ricorda che il presente è un dono che ci è offerto ogni giorno, e va vissuto con gioia!
Gesù disse: “Vi ho detto queste cose, affinché la Mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa” (Giovanni 15:11). Queste parole sono incluse in uno dei discorsi più profondi che Gesù ha mai fatto mentre era qui sulla terra, forse quello più importante in tutto il resoconto dei Vangeli! Infatti, fu il Suo saluto di commiato dai discepoli, la sera prima del Suo arresto e conseguente condanna a morte, e lo si trova nel Vangelo di Giovanni, dal capitolo 14 al 17.
Se io sapessi che questa è la mia ultima opportunità di parlare alle persone che amo, perché so che stanotte sarò portato via e domani sarò ucciso davanti ai loro occhi, la cosa che farei è cercare di prepararli agli eventi che verranno e assicurarmi che restino saldi e fiduciosi. È ciò che Gesù fece, cercando d’infondere fiducia nei Suoi discepoli, perché sapeva che essi sarebbero stati sconvolti da ciò che stava per accadere! “Il Signore è pietoso verso i Suoi figli, perché conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere” (Salmo 103:13-14).
Gesù sapeva che quella stessa notte i Suoi discepoli si sarebbero spaventati e fuggiti via! Infatti, aveva appena detto a Pietro: “In verità ti dico che il gallo non canterà, prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte” (Giovanni 13:38), e poi aggiunse: «Voi tutti questa notte sarete scandalizzati per causa Mia, perché sta scritto: “Percuoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse” (Matteo 26:31).
Così inizia il suo discorso dicendo: “Il vostro cuore non sia turbato…” (Giovanni 14:1), e lo ripete nello stesso capitolo: “il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi” (Giov. 14:27).
Conoscendo la fragilità dei discepoli, il Signore disse loro due volte: “il vostro cuore non sia turbato…”! In altre parole, “Non permettete alla paura di prendere il sopravvento, ma restate fiduciosi”! Dio sa che è nel nostro cuore, cioè nel nostro essere interiore, dove noi gestiamo i nostri pensieri ed emozioni, che si “combatte il buon combattimento della fede” (1Tim. 6:12)!
Gesù voleva mostrarci come gestire i turbamenti ed attacchi di ansia dai quali siamo spesso assaliti nel cuore e nella mente, soprattutto quando confrontati da eventi traumatici, e fece una promessa importante: “Io vi lascio la pace, vi do la Mia pace; Io non ve la do come la dà il mondo; il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi.” (Giov. 14:27). Una promessa che fu ripetuta nello stesso discorso: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in Me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, Io ho vinto il mondo” (Giov. 16:33).
Per due volte il Signore dichiarò le Sue intenzioni verso di noi, mentre diceva queste cose:
- “Vi ho detto queste cose, affinché la Mia gioia dimori in voi” (Giovanni 15:11).
- “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in Me” (Giovanni 16:33).
Oggigiorno spesso ci si affida a calmanti e psicofarmaci per tenere il nostro stato emotivo sotto controllo, ma il Signore ci assicurò che possiamo trovare gioia e pace “in Lui”! Se coltiviamo un rapporto personale e intimo con Dio, al posto delle ansie per il futuro, o della depressione per il passato, e perfino dello stress per le circostanze avverse del presente, il Signore ci offre le Sue alternative salutari di gioia per il nostro cuore e pace per la nostra mente!
Le avversità della vita a volte si abbattono su di noi come una tempesta improvvisa e potrebbero sembrare “impossibili”, o perlomeno difficili da superare, ma non dobbiamo mai permettere a paure ed angosce di prendere il sopravvento sui nostri pensieri ed emozioni!
Se restiamo sereni e fiduciosi, e non permettiamo al nostro cuore di farsi turbare dagli eventi, possiamo imparare a gestire positivamente i nostri pensieri ed emozioni, avvalendoci delle chiavi che il Signore ci offre per trovare gioia e pace in Lui, anche nel mezzo della tempesta! Gesù è in grado di calmare le circostanze per noi, come fece con i discepoli: “Ecco sollevarsi in mare una tempesta così violenta che la barca era coperta dalle onde. Or Egli dormiva. E i suoi discepoli, accostatisi, lo svegliarono dicendo: «Signore, salvaci, noi periamo!». Ma egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?». E, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece una grande bonaccia” (Matt. 8:24-26).
Noi possiamo imparare a prendere autorità sul nostro stato d’animo e comandare al nostro cuore di calmarsi! Infatti, la Parola di Dio c’insegna a “non essere ansiosi per cosa alcuna, ma a rendere note a Dio le nostre richieste mediante la preghiera, e con ringraziamento. E la pace di Dio custodirà i nostri cuori e le nostre menti in Cristo Gesù” (Filip. 4:6,7).
È la “pace di Dio” che custodisce il nostro cuore (emozioni) e la nostra mente (pensieri), ed è la “Sua gioia” che ci viene offerta per vivere pienamente il regalo del presente! Per ottenerle entrambi, bisogna instaurare un rapporto di fiducia con il Signore! Dio è in grado di calmare il nostro stato d’animo e riempirci di gioia ogni momento, ma il nostro sguardo va rivolto a Lui, non alle circostanze avverse della vita! Infatti, è scritto che “alla mente che riposa in Te, Tu conservi una pace perfetta, perché confida in Te” (Isaia 26:3)
Il segreto è non guardare così da vicino le circostanze che perdiamo di vista la prospettiva del quadro completo, ma a “volgere lo sguardo verso Gesù, l’Autore e il Compitore della nostra fede” (Ebrei 12:2), perché è lì che troveremo la serenità e la forza per capovolgere qualsiasi situazione! Gesù disse: “Venite a Me, voi tutti che siete travagliati (da ansie) e appesantiti (da sensi di colpa), ed Io vi darò riposo (Matt. 11:28).
Una volta che si ha la pace nel cuore e ci si è calmati, si può attingere la “fede di Dio” per ordinare a qualsiasi montagna di ostacoli di “spostarsi e gettarsi nel mare!”, sapendo che “se non dubitiamo in cuor nostro, qualunque cosa ci sarà concesso” (Marco 11.13).
“In tutte le cose noi siamo più che vincitori in virtù di Colui che ci ha amati” (Romani 8:37).
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