La settimana santa viene osservata ogni anno in tutto il mondo per ricordare la passione e morte di Gesù Cristo e si conclude con la Domenica di Pasqua e la celebrazione della Sua Risurrezione, un evento che ha cambiato il corso della Storia e il destino dell’umanità … anche il tuo destino!
Nessuno sa di certo se Gesù morì effettivamente il Venerdì, secondo la tradizione ufficiale, o il giorno precedente, come il Vangelo sembra indicare. Gesù aveva infatti predetto che “il Figlio dell’uomo starà tre giorni e tre notti nel cuore della terra” (Matteo 12:40). Se è risorto Domenica, “dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana” (Matteo 28:1), allora Gesù fu sepolto prima del tramonto del Giovedì precedente.
La cosa più importante per noi, però, non è stabilire il giorno esatto in cui Gesù morì, bensì il significato della Sua risurrezione e ciò che essa implica per noi esseri umani. La risurrezione di Gesù è al centro stesso della storia dell’uomo e ha spalancato la porta alla realizzazione del nostro destino.
Noi esseri umani, infatti, non siamo stati creati per morire, ma per vivere eternamente e per realizzare i sogni che Dio ci ha messo nel cuore. La risurrezione di Gesù è l’evento che ha reso tutto questo possibile! La parola di Dio, infatti, ci dice che, con la Sua risurrezione, “Gesù Cristo ha distrutto la morte e fatto risplendere la vita e l’immortalità” (2 Tim. 1:10). “Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di quelli che sono morti. Infatti, come per mezzo di un uomo (Adamo) è venuta la morte, è anche per mezzo di un uomo (Gesù Cristo) che è venuta la risurrezione dei morti” (1 Corinzi 15: 20,21).
Il progetto di Dio era di farci godere il Suo creato per sempre, imparando da Lui a gestirlo con sapienza, ma la disubbidienza dei nostri antenati permise alla morte di subentrare nella storia dell’uomo, infrangendo tutti i nostri sogni e speranze per il futuro. Gesù, con la Sua risurrezione, ha però risolto la questione per sempre. E ora si rivolge a te, dicendo: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in Me, anche se dovesse morire, vivrà. E chi vive e crede in Me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?» (Giovanni 11:25,26).
Chi non crede, non ha speranza per il suo futuro, perché pensa al giorno in cui i suoi sogni saranno infranti dalla morte, ma chi conosce personalmente il Signore sa che “Dio non può mentire” (Tito 1:2) e ha una visione più lungimirante, che si espande oltre e nell’eternità!
Questa riflessione mi ha portato alla mente una meditazione che lessi qualche tempo fa.
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I tre alberi
È la storia di tre alberi nel bosco che un giorno si misero a discutere i loro desideri e speranze di tutto ciò che desideravano diventare.
Il primo albero disse: ‘Spero tanto di diventare un giorno lo scrigno di un tesoro. Potrei essere riempito d’oro, d’argento e di gemme preziose, e venire ammirato da tutti’.
Il secondo disse: ‘Io spero di diventare una nave possente e di portare i re fino agli angoli più remoti della terra. Vorrei che per la forza del mio scafo ognuno si sentisse al sicuro’.
Infine il terzo albero disse: ‘Io vorrei diventare l’albero più alto e dritto della foresta. Tutta la gente mi vedrebbe irto in cima alla collina e, ammirando i miei rami, contemplerebbe i cieli. Sarei il più grande albero di tutti i tempi e tutti si ricorderebbero di me’.
Trascorse qualche anno e ogni albero pregava che i suoi desideri si avverassero.
Un giorno dei taglialegna si addentrarono nel bosco. Uno vide il primo albero ed esclamò: ‘Questo sembra molto resistente, potrò sicuramente venderne la legna a un falegname’. E subito iniziò a tagliarlo. L’albero era eccitato, sperando che il falegname lo trasformasse in uno scrigno prezioso. Vedendo il secondo albero, un altro taglialegna disse: ‘Anche questo sembra resistente, credo che riuscirò a venderlo ad un cantiere navale’. Anche il secondo albero era felice, sapendo che stava per diventare una nave possente.
Quando però i taglialegna si avvicinarono al terzo albero, questi era spaventato perché, se fosse stato tagliato, sapeva che i suoi sogni non si sarebbero avverati. Uno dei taglialegna disse: ‘Non so bene cosa ne farò di questo, ma intanto lo taglierò’. E così fece.
Consegnato al falegname, il primo albero fu però trasformato in una cassa per il mangime di animali, fu portato in una grotta e riempito di fieno. Non era certo ciò per cui aveva pregato. Nel cantiere navale, il secondo albero fu trasformato in una piccola barca da pesca, e anche il suo sogno di diventare una nave possente e trasportare re fu frantumato. Il terzo albero fu tagliato in larghe tavole e abbandonato nel buio. Questo significò la morte e la fine di tutti i loro sogni. Le loro speranze sembravano infrante per sempre.
Passarono gli anni ed essi avevano ormai dimenticato i loro sogni, quando un uomo e una donna giunsero alla grotta dove era stata riposta la cassa per il mangime degli animali. La donna partorì e il neonato fu adagiato nella mangiatoia ricavata dal primo albero. Questi ne avvertì l’importanza e capì di aver accolto il più grande tesoro di tutti i tempi e che il suo sogno si era avverato.
Qualche anno dopo, degli uomini stavano attraversando il mare sulla barca da pesca realizzata con il secondo albero, mentre uno di loro dormiva. All’improvviso ci fu un violento temporale e l’albero si rese conto di non essere abbastanza robusto per proteggere i passeggeri. Spaventati, gli uomini svegliarono quello che dormiva, il quale, alzatosi in piedi, esclamò: ‘Pace’. Al Suo comando la tempesta immediatamente si placò e fu in quel momento che l’albero capì che nella sua barca stava portando il più grande Re dei Re della storia e che il suo sogno si stava avverando.
Infine, qualcuno venne a prendere le tavole ricavate dal terzo albero. Mentre veniva trasportato lungo le strade, udì la gente schernire l’uomo che lo portava sulle spalle. Arrivati in cima a una collina, questi venne inchiodato all’albero e fu innalzato in alto davanti alla folla. In quel momento, l’albero capì che il suo sogno si stava avverando, perché il Figlio di Dio era stato crocifisso sul suo legno e, da quel giorno, tutta l’umanità si sarebbe ricordata di lui.
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Il Sabato prima della Pasqua è il divario che separa la morte dalla risurrezione, e sembra la fine di ogni sogno, ma la promessa di Dio è: “Io conosco i piani che ho per voi, sono progetti di pace, non di sventura, per darvi un futuro pieno di speranza” (Ger. 29:11).
Quando le cose non sembrano andare nella direzione che ti aspetti e i tuoi sogni appaiono infranti, sappi che Dio ha un piano meraviglioso per te e che “il pianto può durare una notte, ma al mattino erompe un grido di gioia” (Salmo 30:5).
Se hai fiducia in Lui, anche tu sperimenterai la risurrezione dei tuoi sogni.
Buona Pasqua e Resurrezione!
Cristiani in tutto il mondo che nel giorno di Pasqua celebrano la risurrezione di Gesù!
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