Si avvicina la Pasqua, la festa dell’anno più importante per noi cristiani, in cui si celebra la resurrezione di Cristo. Il mondo è riuscito in gran parte a secolarizzare la festa del Natale, sostituendo qualsiasi riferimento alla nascita di Gesù con il culto di regali, addobbi natalizi, panettoni e via dicendo, ma grazie a Dio fa fatica ad eliminare il ricordo della resurrezione di Cristo dalla Pasqua, anche se ci prova con colombe ed uova di cioccolato …
L’anno scorso abbiamo meditato sul significato della “vita, morte e resurrezione” di Gesù, e ciò che questo implica per noi oggi. Quest’anno, con l’avvicinarsi della Pasqua, vorrei di nuovo fare una riflessione su ciò che ci viene rivelato nei Vangeli e incamminarci con Gesù e i Suoi discepoli verso Gerusalemme, dove rivivremo la Sua passione, morte e resurrezione.
Nei Vangeli sono rivelate verità importanti da applicare nella nostra vita di tutti i giorni, se vogliamo sperimentare la gioia che Gesù ci ha promesso nella Sua parola: “Vi ho detto queste cose affinché la Mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena” (Giovanni 15:11).
Una delle verità più profonde che mi ha sempre colpito personalmente, quando medito sulla “passione di Cristo”, è che, in tutto ciò che passò dal momento del suo arresto fino alla sua morte in croce, Gesù non fu mai una vittima! Infatti, prima che arrivassero a Gerusalemme, Gesù aveva dichiarato: “Io depongo la Mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma la depongo da Me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla”(Giov. 10:17-18).
La croce fu una scelta di Cristo! Gli oppositori del pensiero cristiano, specialmente di altre religioni che vogliono negare la divinità di Cristo, dicono che Gesù non poteva essere il Figlio di Dio, altrimenti Suo Padre non avrebbe permesso che lui soffrisse una morte così orrenda, ma sarebbe intervenuto per risparmiargli l’atroce sofferenza della croce! Essi interpretano la passione e la morte di Gesù come una “sconfitta”, perché ragionano con la mente umana e non riescono a capire le vie e i disegni di Dio!
I suoi stessi discepoli facero fatica a comprendere questa scelta e, quando “Gesù cominciò a dichiarare loro che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno, Pietro lo prese in disparte e cominciò a riprenderlo, dicendo: «Signore, Dio te ne liberi; questo non avverrà mai». Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me, perché tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini»” (Matteo 16: 21-23).
Gesù disse che “era necessario per lui essere ucciso e risuscitare il terzo giorno” e che, pur sapendo che a Gerusalemme lo attendeva la croce, quella fu una sua libera scelta! In seguito, quando poi apparve ai discepoli dopo la resurrezione, Gesù di nuovo “disse loro: «Queste sono le parole che vi dicevo quand’ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a Mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi». Allora aprì loro la mente perché comprendessero le Scritture, e disse loro: «Così sta scritto: e così era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti” (Luca 24:44-46).
Gesù dovette “aprire loro la mente perché comprendessero le Scritture” e riuscissero a vedere perché “era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti”. In altre parole, se Dio non apre la nostra mente con una rivelazione divina, la morte e la resurrezione di Cristo è incomprensibile per il nostro razionalismo umano che vuole analizzare ogni cosa, invece di affidarsi alle verità rivelate dalla parola di Dio.
Perfino la divinità di Cristo è una verità che non può essere compresa dalla mente umana senza una rivelazione divina! Quando Gesù chiese ai discepoli: “«E voi, chi dite che Io sia?» Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Gesù, replicando, gli disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non è la carne e il sangue che ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli»” (Matteo 16:15-17).
Lo stesso apostolo Paolo, prima di cadere dal cavallo sulla via di Damasco e avere la visione di Gesù che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”, non riusciva a capire “i seguaci della Via” e “spirava minacce e stragi contro i discepoli del Signore” (Atti 9: 1-5). Paolo ebbe bisogno di una rivelazione divina che aprisse la sua mente alle verità di Dio e, più tardi, scrisse che “il messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio” (1Cor 1:18)
Se Dio non apre la nostra mente per farci comprendere le verità delle Sacre Scritture, noi possiamo leggere la Sua parola e ascoltare sermoni sulle verità di Dio, ma non riusciremo a capire cosa sta cercando di dirci! Una delle preghiere più significative di Davide fu: “Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della Tua legge” (Salmo 119: 18).
Per comprendere le ragioni per cui Gesù scelse liberamente la croce, dobbiamo chiedere al Signore di aprire la nostra mente e i nostri occhi per farci vedere «le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d’uomo, ma che Dio ha preparato per quelli che lo amano». Dio le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1Cor. 2: 9-10).
La croce è una libera scelta! Non è, come alcuni pensano, una sofferenza quotidiana che bisogna sopportare, perché non c’è nient’altro da fare. Gesù disse: “Se uno vuole venire dietro a Me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e Mi segua” (Luca 9:23).
Seguire Gesù è una scelta! Non si è costretti a farlo! Se tu hai scelto di seguire Gesù e di essere Suo discepolo, allora hai scelto di prendere la tua croce. È una libera scelta! Ma una che ha grandi ricompense! “Per la gioia che gli era posta dinanzi, Gesù scelse la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio” (Ebrei 12:2)
C’è una gioia che è posta davanti ad ognuno di noi che sceglie di prendere la propria croce e di seguire Gesù! Così come il coniuge deve rinnovare ogni giorno il suo impegno verso l’altro per mantenere viva la relazione, anche noi dobbiamo rinnovare ogni giorno la nostra scelta di seguire Gesù ed essere Suoi discepoli! E tu? Hai scelto di seguire Gesù?
BUONA SETTIMANA SANTA!